Reddito di cittadinanza: smascherati e denunciati 7 "furbetti" vicentini: circa 58mila euro percepiti illegalmente
Immediato blocco dell'erogazione e recupero delle somme. I casi riguardano residenti nei comuni di Vicenza, Grumolo delle Abbadesse, Sossano, Breganze, Asiago e Roana.
E’ proseguita senza sosta da parte delle Fiamme Gialle beriche l’azione di contrasto al fenomeno dell’illegalità economico finanziaria e ad infiltrazioni della criminalità nel comparto delle prestazioni sociali erogate a sostegno delle fasce deboli della collettività.
Somme erogate per quasi 58mila euro
I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, grazie ad un approccio sempre più trasversale ai fenomeni illeciti, hanno individuato 7 casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza proponendo all’I.N.P.S. di Vicenza il blocco delle 7 distinte posizioni ed il recupero delle somme erogate per un totale pari a 57.778 euro. E’ proseguita senza sosta da parte delle Fiamme Gialle beriche l’azione di contrasto al fenomeno dell’illegalità economico finanziaria e ad infiltrazioni della criminalità nel comparto delle prestazioni sociali erogate a sostegno delle fasce deboli della collettività, soprattutto con riguardo alla percezione del contributo “reddito di cittadinanza”, al fine di intercettare e neutralizzare episodi di indebita percezione anche connessi con l’epidemia, affinché le risorse economiche destinate anche per far fronte a tale situazione emergenziale fossero effettivamente assegnate a cittadini in concreta condizione di necessità e bisogno.
Ecco dove risiedono i "furbetti"
Nel corso dei controlli – che hanno interessato il capoluogo ed alcuni comuni della provincia - i finanzieri hanno riscontrato irregolarità nelle dichiarazioni e nei documenti allegati alle richieste presentate dagli interessati ai competenti uffici dell’I.N.P.S. ai fini dell’ottenimento del reddito di cittadinanza. Le posizioni controllate hanno fatto emergere come i richiedenti avessero presentato delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DD.SS.UU.) non veritiere nell’ambito delle quali attestavano falsamente il possesso di tutti i requisiti anagrafici, soggettivi, reddituali e patrimoniali previsti per l’accesso e l’ottenimento del reddito di cittadinanza o, come, avessero omesso di comunicare intervenute variazioni rilevanti ai fini della cessazione dell’elargizione. I controlli eseguiti hanno riguardato percettori di reddito di cittadinanza e loro nuclei familiari, localizzati nei comuni di: Vicenza, Grumolo delle Abbadesse, Sossano, Breganze, Asiago e Roana. I contesti di investigazione hanno fatto emergere, in un caso, che il percettore (soggetto residente a Grumolo delle Abbadesse), era legale rappresentante di una società a responsabilità limitata attiva nel settore delle locazioni immobiliari nonché socio di maggioranza di una ulteriore società anch’essa attiva in servizi di bellezza. I componenti del nucleo familiare del soggetto sono risultati anch’essi titolari di imprese, per un ammontare complessivo di contributi illecitamente percepiti in 16.000 euro sui quali le Fiamme Gialle hanno avanzato proposta di sequestro. In un altro caso, è emerso che un cittadino bengalese dapprima residente in Sossano, avesse trasferito la propria residenza in Inghilterra omettendo di comunicare all’I.N.P.S. l’emigrazione all’estero per un ammontare complessivo di contributi illecitamente percepiti per circa 7.000 euro.
Casi variegati
Negli altri casi, gli accertamenti svolti dai finanzieri hanno fatto emergere la presentazione all’I.N.P.S. di autocertificazioni (DD.SS.UU. - Dichiarazioni Sostitutive Uniche) non veritiere ed omissive con riguardo alla situazione anagrafica, patrimoniale, reddituale propria e/o del proprio nucleo familiare. Ancora in tre distinte posizioni - due soggetti residenti ed uno dimorante nell’Altopiano di Asiago - è stata accertata complessivamente un’illecita percezione per circa 25.000 euro. Nel caso di un cittadino residente a Breganze, è stata avanzata alla locale Procura la proposta di sequestro dei contributi illecitamente percepiti per circa 10.000 euro. La Guardia di Finanza prosegue quindi la propria azione di contrasto ai fenomeni di indebito accesso ad erogazioni pubbliche ed a prestazioni assistenziali che generano iniquità sociale a danno dei cittadini davvero bisognosi di aiuto.