Truffa dell'eredità, nei guai "consulente" di Arzignano: sequestro preventivo di oltre 94mila euro
L'uomo è accusato di aver arrecato un cospicuo danno economico al patrimonio altrui, approfittando della buonafede di un uomo rimasto vedovo.
Eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Vicenza, in via diretta su disponibilità finanziarie intestate a una s.r.l. e al suo amministratore “di fatto”, per un valore complessivo di 94.624,00 €.
Fiamme gialle
I Finanzieri della Comando Provinciale di Vicenza, nei giorni scorsi, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Vicenza, in via diretta su disponibilità finanziarie intestate a una s.r.l. e al suo amministratore “di fatto”, per un valore complessivo di 94.624,00 €. I militari della Compagnia di Arzignano erano stati delegati, dalla Procura della Repubblica di Vicenza, all’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria finalizzate ad appurare la possibile sussistenza del reato di truffa, perpetrato da P.M. (classe 1978, di Arzignano) attraverso lo svolgimento di attività di “consulenza per una divisione ereditaria” con modalità tali da arrecare un cospicuo danno economico al patrimonio altrui, fornendo informazioni false e incomplete e approfittando della imprudenza e della buonafede di un uomo rimasto vedovo per la scomparsa della moglie. In particolare, l’indagato si era presentato alla persona offesa quale esperto nella gestione di eredità nel settore dell’edilizia, offrendosi come supporto per le pratiche relative alla divisione del patrimonio costituente l’asse ereditario del de cuius.
Prestazioni "fantasma"
La vittima si era quindi affidata al suddetto “consulente” in gestioni patrimoniali, corrispondendo a vario titolo ingenti somme di denaro per la gestione della pratica successoria e per la stima dei diversi beni oggetto dell’eredità; tuttavia, fra i vari atti di disposizione patrimoniale, sono successivamente emerse prestazioni mai eseguite, rilevanti per l’entità del patrimonio e del tutto prive di causa. Ad esempio, fra i diversi atti, si annovera la disposizione di 70.000 €, transitati dal conto dei figli ereditieri a quello del menzionato esperto in gestioni patrimoniali, con la causale “caparra confirmatoria”; caparra che, tuttavia, non sarebbe riferibile ad alcun contratto.
Profitto illecito da oltre 94mila euro
Nel corso delle indagini, sono state acquisite informazioni testimoniali da persone informate sui fatti ed è stata esaminata cospicua documentazione bancaria, trasmessa dagli istituti di credito in forza di apposito decreto dell’Autorità Giudiziaria. In virtù di tali attività, i Finanzieri della Città del Grifo hanno potuto ricostruire puntualmente le movimentazioni di denaro eseguite dalla persona truffata in favore dell’indagato e della società di capitali dallo stesso, “di fatto”, gestita. A seguito delle attività investigative svolte e portate all’attenzione della Procura della Repubblica di Vicenza, i cui esiti sono stati condivisi dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vicenza, il profitto del reato è stato quantificato in un ammontare pari ad euro 94.624,00 che, in esecuzione di specifico provvedimento emesso dal G.I.P. di Vicenza, è stato oggetto di sequestro preventivo, in via diretta, mediante apprensione delle somme di denaro giacenti nei conti correnti nella disponibilità dell’indagato e della società di capitali.