Ecocentro abusivo sui Colli Berici, tonnellate di rifiuti sparsi nel cortile di casa: un indagato
Perquisizione e sequestro di un ingente quantitativo di rifiuti stoccato nel cortile e, in parte, nel magazzino di un’abitazione di Montorso Vicentino.
Contrasto ai traffici illeciti, intervento dei finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza.
Sui Colli Berici
I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, nell’ambito dell’attività di contrasto ai traffici illeciti, hanno perquisito d’iniziativa e sequestrato un ingente quantitativo di rifiuti stoccato nel cortile e, in parte, nel magazzino di un’abitazione di Montorso Vicentino, denunciando un soggetto per l’integrazione del reato di cui all’art. 256 del D.lgs. 152/2006 (“Attività di gestione di rifiuti non autorizzata”). Ad operare sul territorio i militari della Compagnia di Arzignano che, nei giorni precedenti all’intervento, avevano svolto dei preliminari accertamenti finalizzati a verificare il possibile svolgimento di un’attività abusiva di gestione di rifiuti nel territorio di competenza, individuandone la verosimile ubicazione in un’area del comune di Montorso Vicentino (VI). Tuttavia, la morfologia dell’area oggetto d’indagine, ubicata in zona collinare e circondata da una fitta vegetazione spontanea, aveva reso vano ogni tentativo di osservazione diretta da terra.
Diverse tonnellate di materiale
I Finanzieri della Città del Grifo, pertanto, con il supporto di un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia, hanno sorvolato ripetutamente la zona, anche a bassa quota, per individuare possibili situazioni di interesse. La ricognizione aerea risultava indispensabile per avere conferma della presenza di materiali, di diversa tipologia, stoccati all’aperto, all’interno di una proprietà privata di via San Nicolò. Sulla scorta dei positivi riscontri ottenuti dalla ricognizione aerea veniva dato avvio ad una attività di perquisizione d’iniziativa, finalizzata a contrastare possibili illeciti nel settore dei reati ambientali. L’accesso alla proprietà, effettuato dai militari del Nucleo Mobile della Compagnia, consentiva di appurare che l’area esterna e parte di un magazzino dell’abitazione erano stati adibiti ad “ecocentro” abusivo, con una divisione – seppur grossolana –dei materiali in base alla loro tipologia (metallo, vetro, plastica, componenti elettronici, ecc.), del peso complessivamente valutabile in svariate tonnellate. Alla luce di tali circostanze e accertato che, comunque, il soggetto a cui era riferibile l’illecito (V. G., classe 1977) non era titolare di attività d’impresa né di qualsivoglia autorizzazione, tutto il materiale rinvenuto e le aree di pertinenza venivano sottoposti a sequestro d’iniziativa, successivamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Vicenza.
Ecco cosa c'era nella proprietà: ipotesi furto?
Tra i rifiuti sequestrati, si annoverano parti di illuminazione stradale e industriale, pezzi di componenti di motore in metallo, batterie per autoveicoli, neon, plafoniere, forni a microonde, frigoriferi, lana di roccia, lattine, parti di bicicletta, cavi e componenti elettrici, calcinacci, laterizi, bobine di rame e materiale di varia natura (metallo, plastica, vetro, carta, legno, polistirolo), in parte sfuso e in parte raccolto in appositi recipienti di plastica di grande capienza ovvero in molteplici fusti e contenitori di vario genere, come buste o secchi. Contestualmente, i Finanzieri hanno sequestrato il telefono cellulare in uso all’indagato, la cui analisi potrà rivelarsi utile per il prosieguo delle indagini. Tra le ipotesi al vaglio anche quella secondo cui parte dei materiali possa essere di provenienza furtiva. All’esito delle attività, sarà altresì redatto apposito verbale ai sensi della L. 28 dicembre 1995, n. 549, istitutiva del tributo speciale denominato “ecotassa”, dovuto alla Regione anche da chi esercita l’attività di discarica abusiva o abbandona, scarica o effettua il deposito incontrollato di rifiuti.