Grana Padano: Regione accanto ai produttori con certificazione di qualità
Assessore Pan: “Con 5 mila stalle. 50 mila addetti e 140 caseifici il sistema ‘Grana Padano’ è il fiore all’occhiello tra i prodotti a denominazione d’origine, il biglietto da visita del ‘made in Italy’".
“Con 5 mila stalle. 50 mila addetti e 140 caseifici il sistema ‘Grana Padano’ è il fiore all’occhiello tra i prodotti a denominazione d’origine, il biglietto da visita del ‘made in Italy’. Come istituzioni siamo impegnati a garantire il massimo supporto ai produttori e all’intera filiera del Grana Padano, per il suo peso specifico in termini di occupazione, fatturato ed export, e per il suo valore simbolico di alfiere della buona tavola, del mangiar sano e dell’industria agroalimentare tricolore”.
Grana Padano: Regione accanto ai produttori con certificazione di qualità
E’ quanto ha ribadito l’assessore all’agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, intervenendo all’Assemblea dei soci del Consorzio Grana Padano a Castelnuovo del Garda.
“Il Veneto è la seconda regione in Italia, alle spalle della Lombardia, nella produzione con oltre 28 mila tonnellate di grana Padano Dop e oltre 192 miliardi di fatturato”, ha ricordato Pan, specificando come la Dop casearia sia una delle qualificate componenti del sistema veneto dei prodotti a denominazione d’origine che vanta il primato di 89 prodotti tra Dop e Igp . “Come Regione – ha aggiunto - siamo impegnati a supportare in ogni modo le aziende della filiera, con il CSQA, cioè il sistema di eccellenza di controlli nel comparto agroalimentare, verifica e certificazione della qualità, nonché con le misure del Programma di sviluppo rurale, di sostegno alla riqualificazione del settore lattiero-caseario e alla competitività delle aziende del primario e gli investimenti in formazione e promozione”.
“Stiamo vivendo un momento storico importante e difficile, tra Brexit, nuovi dazi Usa e dazi dei paesi del far-East – ha concluso l’assessore veneto – per questo le Regioni, insieme al Governo e alle Organizzazioni agroalimentari, devono lavorare in modo compatto per valorizzare il lavoro e tutelare produttori e produzioni non solo nelle attuali condizioni dei mercati internazionali ma guardando anche agli scenari futuri”.