Paola e Niki: L’«Alta via» che segna il passaggio della Guerra
Hanno intrapreso un viaggio che partiva dal cimitero militare francese di Pederobba e terminava al rifugio Papa sul Monte Pasubio.
Paola e Niki: L’«Alta via» che segna il passaggio della Guerra
Paola Zanella e Niki Bodo sono accomunati dalla passione per la camminata di montagna. Insieme formano un connubio perfetto in quanto lui si occupa della parte tecnica, lei di quella logistica. La loro passione è nata in momenti diversi. Paola si è innamorata della montagna in quarta elementare, quando assieme ai compagni di classe è andata in campeggio scolastico. Invece, ci ha impiegato qualche anno in più Niki, il suo amore è sbocciato appena dieci anni fa dopo una gita sul Monte Grappa con un amico. E’ stata poi la Grande Guerra che ha ispirato Paola e Niki a partire per una avventura che ha regalato a loro qualcosa di speciale.
In occasione del centenario, infatti, hanno intrapreso un percorso che partiva dal cimitero militare francese di Pederobba e terminava al rifugio Papa sul Monte Pasubio. In tutto 150 km percorsi in undici giorni sulle Prealpi Venete che un secolo fa sono state teatro del conflitto bellico. Niki racconta com’è nata l’idea:
«Il progetto era stato ideato qualche anno fa assieme ad alcuni amici. Lo scorso anno l’ho portato a termine assieme a Paola. Lungo tutto il percorso abbiamo lasciato quaranta targhette in metallo, in ognuno dei monti che sono stati interessati dalle battaglie. Il percorso si sviluppava su sentieri già esistenti ed è nato strada facendo. Ora che l’abbiamo creato, la nostra idea è quella di farlo diventare una “Alta via” che possa promuovere e valorizzare il nostro territorio. Ricordo che le nostre montagne sono un museo a cielo aperto. Intendiamo far conoscere questa cosa partendo dalle scuole, questo perché quando incontravamo le persone lungo il nostro cammino, i più incuriositi erano proprio i bambini a cui raccontavo in maniera fiabesca storie e aneddoti delle montagne. Grazie alla collaborazione con l’istituto “Fabri”s di Nove e la cartiera “Favini” di Rossano Veneto, vorremmo che il nostro diario di viaggio diventasse un racconto a fumetti. Ma sarebbe bello che diventasse un libro guida anche per gli adulti. Per questo siamo in contatto con lo scrittore Loris Giutiatti. Faccio un appello alle istituzioni affinché diano un minimo di riconoscimento e appoggino il nostro progetto. Vorremmo che diventasse uno scambio culturale, ma abbiamo bisogno che i comuni facciano da capofila. Stiamo cercando la collaborazione della comunità europea e della Regione Veneto, ma anche degli sponsor che ci diano una mano dal punto di vista economico. In quanto alpino, sono innamorato della montagna e sarebbe bello creare questo cammino per la memoria».
Anche Paola sorride soddisfatta ripensando all’avventura trascorsa:
«Assieme a Niki faccio parte dell’associazione “4 Novembre di Schio”. E’ stata una esperienza indimenticabile. Questo viaggio mi ha cambiata in meglio aprendomi a nuovi orizzonti. E’ stata un’esperienza indimenticabile in mezzo alla natura, ma anche un tuffo nella storia che vorrei rifare anche domani. Siamo partiti con due zaini di 15 e 18 kg. Abbiamo dormito nelle malghe, nelle baite e nei bed e breakfast. Niki nel suo zaino aveva una campanellina e quindi se mi fossi persa, sarebbe bastato seguire il tintinnio. Ricordo che per intraprendere questo cammino, occorre avere un minimo di preparazione atletica».