Francesco Baggio, bronzo ai «Play The Games»
Terzo posto ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia per il giovane atleta rosatese. Sul podio al doppio e al singolo tennis.
Francesco Baggio, bronzo ai «Play The Games»
Una carriera sportiva di grande successo iniziata a cinque anni e approdata alle Olimpiadi Special Olimpics nella Corea del Sud e alle Special Olimpics 2009. Francesco Baggio, classe 1986, aggiunge ancora due vittorie al suo curriculum di atleta. E' appena tornato con due bronzi da Roma dove, dal 25 al 27 ottobre, ha partecipato al torneo di tennis «Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia» rinnovati e definiti «Play The Games».
Raccontaci un po’ delle gare di Roma.
«Gli atleti erano 38 e provenivano da diverse regioni come il Veneto, il Lazio, la Toscana e il Trentino Alto Adige. Abbiamo giocato in contemporanea in quattro campi di terra rossa, prima in modalità singolo e poi anche doppio. Io ho giocato molto bene quattro partite e mi sono classificato terzo sia al doppio che al singolo. Mi sono sentito orgoglioso e felice perché il mio impegno è stato costante e gli allenatori hanno detto che i miei tiri/lanci sono molto migliorati. Queste medaglie le ho dedicate a tutte le persone che mi vogliono bene. Lo sport per me è divertimento, impegno e coraggio. Ci metto sempre il cuore in quello che faccio».
Come ti prepari, quanto ti alleni per gare come questa?
«Faccio parte dell’associazione “I CAN” di Breganze dove mi alleno con gli altri miei compagni una o due volte alla settimana e facciamo esercizi col corpo, corse di riscaldamento e partite. Io ho un tiro forte perché da tantissimi anni vado anche a nuoto. Gli allenatori Gianni Lionello, Stefano Barausse e Francesco Dal Pastro ci insegnano tanto per migliorare i servizi e per mantenere una giusta posizione del corpo».
In Facebook scrivi che ti è piaciuta molto Roma e ti sarebbe piaciuto restarci, perché?
«Mi sarebbe piaciuto rimanere ancora alcuni giorni a Roma per visitare questa bella e grande città che so che ha una storia antica e monumenti bellissimi come il Colosseo. Sono stato accolto da bravissimi e gentili ragazze e ragazzi volontari che ci hanno intrattenuto alla sera e durante le partite. L’amicizia fa presto a nascere tra noi e loro ci incitavano durante le gare. Mi mancano!».
Come hai festeggiato il podio?
«Prima di iniziare i giochi abbiamo acceso una fiaccola bella alta e l’emozione era salita alle stelle. Quando ho ricevuto le due medaglie ho urlato e pianto dalla soddisfazione e dalla gioia. Tutti applaudivano e gridavano: “Bravi! Bravi! Evviva i nostri campioni!”».
Sei molto social su Facebook. Nelle tue trasferte ti supportano, ti aiutano gli amici?
«Ho tantissimi amici che mi seguono su Facebook ed Instagram e mettono il “mi piace” ogni volta che pubblico qualcosa. Alcuni sono amici da sempre e altri li ho conosciuti nei miei sport. Io pratico il nuoto, il tennis, lo sci e vado a camminare. Le trasferte le organizzano i genitori dell’associazione “I CAN” e hanno un pulmino per trasportarci e ci seguono a turno nelle gare».
Tra tutte le esperienze sportive che hai vissuto, quale ti porti nel cuore?
«In assoluto il ricordo più bello ed emozionante è stato quando nel 2013 ho partecipato alle gare delle “Special Olimpics” Mondiali di sci di fondo nella Corea del Sud e mi sono classificato al secondo posto ricevendo la medaglia d’argento che ho dedicato al mio papà che da lassù mi ha seguito e protetto sempre. Sarei arrivato primo se non avessi avuto la febbre. Pazienza, io ce l’ho messa tutta».