Vicenza nel Seicento. Uomini, poteri, istituzioni

Il 31 ottobre si presenta a Palazzo Cordellina il libro dello storico Sergio Lavarda.

Vicenza nel Seicento. Uomini, poteri, istituzioni
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Vicenza nel Seicento. Uomini, poteri, istituzioni

Quale fu il ruolo di Vicenza e quali furono i rapporti con Venezia nel Seicento? Un approfondito studio su questo complesso periodo storico è illustrato nel libro di Sergio Lavarda, Vicenza nel Seicento. Uomini, poteri, istituzioni (Cierre, 2019), che verrà presentato giovedì 31 ottobre 2019, alle ore 17.30, in Biblioteca Bertoliana (Palazzo Cordellina, contrà Riale 12).

All'incontro saranno presenti, insieme all'autore, Michael Knapton (Università di Udine), Walter Panciera (Università di Padova) e Claudio Povolo (Università Ca' Foscari di Venezia).

L'orgoglio di Vicenza, forte dei privilegi di primogenitura ottenuti all'atto della dedizione a Venezia di due secoli prima, si trasformò nel Seicento in «fedeltà e rassegnazione». Tuttavia le rivolte di Vicenza (1648), di Arzignano (1655) e infine la strage del Corpus Domini (1661), tre episodi tanto clamorosi quanto unici nella vicenda plurisecolare della Repubblica, fecero esplodere le contraddizioni di un'età di crisi profonda, che toccò non marginalmente lo Stato veneto e la società vicentina.

La vicenda storica della Vicenza seicentesca, e in parte del suo territorio, emergono dalla ricostruzione dei rapporti tra Dominante, Città, Corpo territoriale e altri gruppi negli ambiti in cui gli interessi dei rispettivi ceti dirigenti interferivano maggiormente. Le tre parti del libro corrispondono ai campi di più stretta interrelazione tra potere centrale e periferico: giustizia, fisco e finanza, credito e annona. La periodizzazione tocca i secoli 16. e 17., con sconfinamenti nel Quattrocento e nel Settecento, e si focalizza sugli anni cruciali della guerra di Candia (1645-1669), quelli in cui a Vicenza fu più assiduo lo sforzo di rifacimento dell'estimo generale, quelli dell'inasprimento del prelievo statale, quelli infine in cui con più continuità si registrò l'invio di magistrati straordinari da Venezia per controllarne l'amministrazione con poteri inquisitoriali.

Per la realizzazione del suo studio Sergio Lavarda si è documentato principalmente sull'Archivio storico del Comune di Vicenza presente in Bertoliana. Dottore di ricerca in Storia sociale europea, Lavarda è autore di monografie e saggi di storia del Veneto in età moderna, pubblicati su riviste nazionali e internazionali.

L'ingresso all'incontro è libero, fino ad esaurimento di posti.

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