Dal Cile per imparare l’artigianato della paglia
Una delegazione di docenti universitarie, designer e artigiane a Marostica e Crosara. Uno scambio di conoscenze, competenze e relazioni umane.
Dal Cile per imparare l’artigianato della paglia
Sono venute da lontano, addirittura da oltreoceano, per imparare l’artigianato della paglia come una volta si svolgeva nel territorio di Marostica e come tuttora viene praticato in una vasta zona agricola del loro Paese. Tutte donne, direttamente dal Cile: docenti universitarie, designer, artigiane e una sociologa. Preannunciata dall’Ambasciata Cilena in Italia, nella persona dell’Ambasciatore Sergio Romero, la delegazione è giunta a Marostica, dove venerdì 11 ottobre ha avuto il primo incontro con la locale sede della Confartigianato, un tempo fabbrica di cappelli di paglia, ospitata dal Presidente Felice Baggio, dal Segretario Mandamentale Andrea Schiavo e dalla presenza di Valeria Cibrario, Project Development and international Co-operation, che, parlando spagnolo, ha opportunamente tradotto per i presenti le finalità dell’incontro, espresse dall’accompagnatrice del gruppo, Rocio Schatzke. All’evento, invitati dall’Associazione «Terra e Vita» che gestisce l’Ecomuseo di Crosara, erano presenti il dottor Martino Bonotto, ex sindaco ed esperto conoscitore dell’argomento «paglia», oggetto della sua tesi di laurea; il senatore Giorgio Santini, il professor Alcide Bertazzo, ex sindaco, come la signora Marica Dalla Valle, attenta e premurosa verso le ospiti giunte da lontano. Al primo saluto della città di Marostica non poteva mancare quello ufficiale dell’Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessore al Turismo-Spettacoli e Attività Produttive Ylenia Bianchin, che ha ricevuto le ospiti nella sala del Consiglio nel Castello Inferiore.
Nel pomeriggio la dottoressa Ornella Minuzzo, guida turistica autorizzata, ha accompagnato le signore ospiti in visita alla città e ai suoi luoghi caratteristici. Sabato 12 ottobre la comitiva si è trasferita a Crosara, dove è stata accolta dall'Autorità Comunale nella figura del Vice Sindaco Valentino Scomazzon e ha visitato le sale dell’Ecomuseo della Paglia, ma soprattutto ha potuto incontrare le artigiane locali. Ne è seguito un vivace scambio di informazioni sull’esecuzione della «dressa», sulla fabbricazione di cappelli e sporte, che la differenza linguistica non ha per niente ostacolato. Si è subito instaurato un positivo clima amichevole, continuato poi al ristorante, dove durante il pranzo offerto dall’Associazione «Terra e Vita», hanno potuto scorrere ulteriori scambi e notizie relativi ai due Paesi. Interessante, da condividere e da ammirare lo scopo essenziale del viaggio in Italia delle ormai «amiche» cilene. Un importante progetto, iniziato circa quattro anni fa, voluto e sostenuto dal Governo cileno attraverso la storica Università di Santiago del Cile, volto a promuovere e valorizzare il mestiere o meglio l'arte dell’intreccio (che si svolge in particolare in due regioni agricole del Cile) e creare un proprio brand di «sombrero» chiamato «chupalla» che identifichi il proprio territorio; realizzare una realtà museale che raccolga e faccia conoscere questo patrimonio culturale per mantenere viva la memoria; far scoprire realtà turistiche che esulino dai consueti itinerari. Tutto ciò per creare nuove opportunità di lavoro e sbocchi commerciali per i giovani, che altrimenti tendono ad abbandonare i luoghi natii, per cercare altrove nuove possibilità di lavoro. Problemi che si riscontrano in tanti Paesi, ma che intelligenza, coraggio, iniziativa aiutano a spingere lontano lo sguardo con fiducia.
Un interessante e stimolante incontro quello svoltosi, che allarga gli orizzonti e soprattutto produce scambio di conoscenze, competenze e relazioni umane, cose comunque già presenti nel vissuto di Marostica, e i suoi paesi limitrofi, considerando la sua notevole storia secolare dell'Industria della Paglia, purtroppo conclusasi, che però ha posto le basi per un importante capacità imprenditoriale che non ha tempo.