In 250 esclusi da medicina, Zaia: «L’ennesimo pasticcio all’italiana»
Il riferimento è alla sentenza del Consiglio di Stato con cui è stata stabilita la riammissione di 250 studenti esclusi dalla frequenza della facoltà di medicina.
Zaia: «L’ennesimo pasticcio all’italiana»
Il governatore del Veneto Luca Zaia l’ha battezzato come «l’ennesimo pasticcio all’italiana». Il riferimento è alla recente sentenza del Consiglio di Stato con cui è stata stabilita, da parte della magistratura amministrativa, la riammissione di 250 studenti esclusi dalla frequenza della facoltà di medicina e chirurgia in seguito al test di ingresso sostenuto lo scorso anno. Mentre nelle corsie ospedaliere ci si dibatte tra carenze di medici, specialisti sì o no, e specializzandi da assumere, la sanità non sembra avere mai pace. Una vicenda, quella della riammissione, sottolinea ancora il governatore, «che è la dimostrazione di quello che insisto col sostenere ormai da tempo e cioè quella che non ha senso selezionare ragazzi coi test d’ammissione. Una prova mirata alla conoscenza di nozioni generali non può individuare un valido sanitario alla conclusione delle superiori. E’ giusto invece lasciare l’opportunità di frequentare il corso di studi a tutti i giovani che aspirano a questa professioni. I veri medici, infatti, si selezionano sul campo. La necessità di medici nelle nostre corsie è una priorità che certamente non è risolta dal numero chiuso». Fine della puntata.
Budget: 3 milioni in più dell’anno scorso
La Conferenza dei sindaci, dell’Ulss 7 Pedemontana, sembra avere trovato un punto d’incontro nel piano di zona del 2019 che riguarda i servizi socio-sanitari. Al suo interno molti nuovi progetti per fare fronte all’evoluzione dei bisogni della popolazione. Un piano che è il frutto di una forte condivisione tra amministrazioni comunali, associazioni ed altri soggetti locali. Il primo dato che balza in evidenza è il budget, quest’anno pari a 221 milioni di euro, tre milioni in più rispetto allo scorso anno. Non riguarda solo i costi sostenuti dall’azienda socio-sanitaria ma è la spesa complessiva per l’anno in corso per i servizi da parte di tutti i soggetti coinvolti, siano essi la Regione, i comuni e gli altri enti pubblici e privati. Un programma condensato in un documento di ben 200 pagine e che va al di là dello stesso dato economico. Per il direttore dei servizi sociali dell’Ulss 7 Pedemontana Alessandro Pigatto, «è importante rilevare come questo nuovo Piano sia il risultato di una costante attività di confronto, di coordinamento e programmazione, che ci ha visto operare in sinergia con le amministrazioni locali, quelle del volontariato, alle rappresentanze sindacali ed altri soggetti pubblici e privati de territorio. Con un metodo che non è mai quello dell’imposizione dall’alto ma sempre quello della condivisione» Un chiaro riferimento al lavoro svolto nei sei tavoli tematici su famiglia ed infanzia, anziani, disabilità, salute mentale, dipendenze, povertà ed inclusione sociale che, nei due distretti che fanno riferimento all’’Ulss 7 Pedemontana, hanno visto il coinvolgimento di oltre cento referenti diversi. Sei i temi trattati e sui quali si svilupperanno le linee-guida da seguire chiamano in causa la lotta alla povertà e le azioni per favorire l’inclusione sociale l’Ulss 7 Pedemontamna, su mandato della Regione, è stata chiamata anche a far parte della cabina di regia che sarà attivata per coordinare gli sportelli sul territorio dedicati alle assistenti familiari. Un altro obiettivo sarà quello di un sempre maggiore impegno al fine di contrastare il fenomeno della violenza di genere. Con protocolli d’intesa già avviati e sottoscritti tra l’Ulss 7 Pedemontana, le amministrazioni comunali, le forze dell’ordine e le associazioni del volontariato.
Conflitti nel triangolo sanitario
E’ una «querelle» che dura da tempo ma che non sembra finire quella che chiama in causa il triangolo Bassano del Grappa, Asiago e Santorso. Non sono mancati i conflitti all'interno della stessa Conferenza dei sindaci, suddivisa in due distretti: Santorso e Bassano, quando i membri del distretto due, in un incontro, se ne sono andati sbattendo la porta. Ma dove nasce questo conflitto?
I tre ospedali
A marzo la Regione del Veneto, nel quadro del nuovo piano socio-sanitario 2019-2023, conferma due Ulss non provinciali. Sono l’Ulss 4 quella del Veneto Orientale e l’ Ulss 7 Pedemontana coi suoi tre ospedali. All’interno dell’Ulss Pedemontana poi l’ospedale di Asiago viene classificato come ospedale di base in zona disagiata mentre il San Bassiano e quello di Santorso sono classificati come ospedali «spoke».
Schede ospedaliere
L’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin che dichiara «abbiamo fatto un buon lavoro, senza nessun taglio». In realtà il famoso manuale «Cencelli», sembra soddisfare tutti. Con la città del Grappa, come Santorso d’altronde, che si ritrova con qualche apicalità accorpata o spostata, ma che pareggiano i conti con 21 primari a Bassano del Grappa e 21 primari a Santorso. Mentre Asiago continuerà ad avere le sue tre apicalità. Ma il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern chiama in causa il depotenziamento del plesso di Asiago, schierandosi col distretto 2 ma andando questa volta in conflitto con gli altri sindaci dell’Altopiano che non sono proprio dello stesso avviso.
Posti letto
Assegnati 400 a Santorso, 378 a Bassano del Grappa e 104 ad Asiago
Le lamentele
Da Santorso si lamentano perché il San Bassiano avrebbe più posti letto perché sommano anche quelli di Asiago. Ma questo è uno dei tre ospedali e la somma algebrica non centra. Semmai è il San Bassiano ad avere meno posti.