Rissa nel centro bassanese: Vernillo risponde al #SICAMBIA
"Non vogliamo che la Bassano accogliente e sicura da noi costruita in questi anni diventi una zona franca dove si possa pensare di far quel che si vuole".
Rissa nel centro bassanese: Vernillo risponde al #SICAMBIA
Angelo Vernillo, candidato sindaco alle ultime elezioni comunali di Bassano del Grappa, assieme al gruppo che lo ha sostenuto durante la campagna, risponde al grave episodio registrato nel centro storico bassanese nella serata di sabato 12 ottobre. Al suo fianco i consiglieri comunali Roberto Campagnolo, Paola Bertoncello, Oscar Mazzocchin, Riccardo Poletto, Anna Taras, Giovanni Cunico, Chiara Campana.
"In cinque anni di amministrazione Poletto mai si era vista o sentita una cosa del genere. Con la condanna dei fatti accaduti ieri sera e sui quali siamo certi le forze dell’ordine sapranno fare piena luce, ci chiediamo e chiederemo nelle sedi opportune cosa stia facendo l’amministrazione leghista per la sicurezza del centro e della nostra città che sembra in questi mesi abbandonata. Dove la polizia locale per le strade? Dove le iniziative quali il patto civico coi gestori dei bar del centro? Non vorremmo che il grande lavoro di collaborazione con le forze dell’ordine con i residenti ed i gestori dei bar del centro costruito in questi anni venisse abbandonato come invece pare stia accadendo. Nella settimana dove il Prefetto di Vicenza loda e porta ad esempio la sicurezza costruita e promossa in questi ultimi cinque anni con l’ex assessore alla sicurezza Vernillo, non si può sperare di vivere di rendita dell’ottimo lavoro fatto da chi ha amministrato prima: si deve continuare a lavorare ogni giorno. I problemi si affrontano con serietà e competenza non con sorrisi e caffè. Non vogliamo che la Bassano accogliente e sicura da noi costruita in questi anni diventi una zona franca dove si possa pensare di far quel che si vuole. Noi siamo qua: costruttivi e propositivi per la nostra bella città, non chiediamo dimissioni o altro. Non abbiamo la bava alla bocca come tante volte abbiamo visto in questi anni da parte di amministratori locali leghisti che chiedevano dimissioni per una scritta sui muri".