"La tragedia innocente" all'Olimpico di Vicenza

Un cast di bambini e ragazzi dai 7 ai 20 anni si spingerà alla ricerca delle ragioni nascoste dietro quella spirale di violenza senza fine che dall’antichità è arrivata fino ai giorni nostri. Il teatro patrimonio mondiale Unesco ospiterà lo spettacolo domenica 13 ottobre alle 17.

"La tragedia innocente" all'Olimpico di Vicenza
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"La tragedia innocente" all'Olimpico di Vicenza

Esistono giustificazioni alla violenza? Quali sono le ragioni che spingono all’odio e alla vendetta? Quale l’antidoto per disinnescare quella sete insaziabile di sangue che dall’antichità è giunta fino ai giorni nostri? Interrogativi ingombranti, le cui soluzioni sono affidate ai giovanissimi allievi della scuola di teatro “Tema Cultura Academy”, un cast di bambini e ragazzi dai 7 ai 20 anni che domenica 13 ottobre alle 17 porterà in scena lo spettacolo “Ecuba. Ares: il Dio della carneficina”. Si tratta del secondo appuntamento della rassegna teatrale “La tragedia innocente”, in programma al Teatro Olimpico di Vicenza nell’ambito del 72° Ciclo di Spettacoli Classici “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani”, con la direzione artistica di Giancarlo Marinelli. Giovani che parlano ai giovani di sentimenti universali, veicolati da storie che arrivano dal passato sulla spinta della potenza espressiva dei significati senza tempo trasmessi dalle tragedie classiche, grazie alle quali scoprire chiavi di lettura utili per comprendere il presente. La verità, l’odio, la rabbia, la vendetta, l’amore, l’egoismo: raccontando l’uomo e le sue fragilità, le tragedie classiche guidano i ragazzi nel viaggio alla scoperta della loro identità.

Si tratta della prima volta all’interno dei Classici per un intero ciclo di tragedie classiche fatte da ragazzi per ragazzi. Dopo il debutto lo scorso 29 settembre con “Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua”, grazie al lungo lavoro di rilettura del testo in chiave moderna, in “Ecuba. Ares: il Dio della carneficina” i giovanissimi protagonisti sul palco smaschereranno l’inutilità della violenza (che trasforma tutti in vinti), tema portante delle pagine di Euripide e tragico leitmotiv di tanti capitoli della nostra storia più recente. «Un cavallo di legno e un aereo: sia nella presa di Troia sia nell’attentato alle Torri Gemelle – commentano i ragazzi – degli elementi “innocui” sono stati trasformati in strumenti di morte. Un parallelismo che ha dell’inquietante. C’è quasi un’abitudine alla violenza – aggiungono – che ormai non stupisce più, almeno fino a un nuovo episodio».

A chiudere la rassegna “La tragedia innocente” sarà “Dalla parte di Orfeo”, spettacolo in programma domenica 20 ottobre (a partire dalle 11.30). Personaggio dalle mille sfaccettature, che dall’antichità ad oggi non ha mai smesso di affascinare, Orfeo è qui un uomo normale, costretto a convivere con un dramma a cui il pubblico proverà a dare una risposta: perché si è voltato verso la sua Euridice, pur sapendo che l’avrebbe persa per sempre? Per amore o, invece, per egoismo?

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