Paola Baggio che ha fatto dell’origami la sua forma di vita
Sarà l’insegnante del prossimo corso che si terrà nell’ex biblioteca comunale di Valstagna in Sala delle Associazioni.
Paola Baggio che ha fatto dell’origami la sua forma di vita
L’origami, l’antica arte giapponese di piegare la carta con l’uso esclusivo delle mani, sbarca anche in Valbrenta grazie ad un corso organizzato con la Proloco di Valstagna. Il corso di origami di tipo modulare inizierà lunedì 30 settembre nella Sala delle Associazioni nell’ex biblioteca comunale di Valstagna dalle 18.00 alle 20.00. Continuerà poi ogni lunedì fino al 28 ottobre. Per prenotarsi è necessario chiamare al numero 340 5349631 oppure scrivere un’email a elisasignori11@gmail.com. Ad insegnare quest’arte sarà Paola Baggio.
Da dove nasce questa passione?
«Sono sempre stata appassionata di arte, ma a farmi scattare questa inclinazione verso l’origami è stato mio figlio Giuseppe. All’età di cinque anni ha iniziato a piegare la carta e a studiare l’origami da autodidatta. Mentre a 8 anni mi ha chiesto se esistevano dei concorsi a cui partecipare. Da quel momento ci siamo spinti oltre ad un semplice hobby, partecipando con costanza al convegno internazionale del Centro di Diffusione Origami. Nel corso del tempo lui è diventato un fenomeno, tanto che ad oggi ha solo 16 anni ed è già un autore pubblicato in un libro, senza contare che ha vinto diversi premi a livello internazionale ed espone in tutto il mondo».
Da quanto tempo ha fatto di questa passione un lavoro?
«Sono circa sei anni che insegno a diversi corsi di origami. La mia conoscenza deriva interamente dallo studio autodidatta e dai continui aggiornamenti che vengono dati dalla mia frequentazione ai convegni».
Qual è l’aspetto più affascinante nel far conoscere l’origami alle persone?
«Sicuramente è il loro rilassamento. Pochi sanno che l’origami è un’attività rigenerante, tanto che è definita terapeutica. A questo scopo collaboro anche con l’Associazione Oncologica di Bassano. Senza contare che spesso ai miei corsi partecipano soggetti iperattivi che grazie a tale attività riescono a rimanere seduti al tavolo per un paio di ore, rimanendo concentrati. Inoltre, posso sottolineare come sia in grado di insegnare precisione, perseveranza e anche tolleranza rispetto all’imperfezione a cui ci mette di fronte la vita tutti i giorni».
Perché questa disciplina ha un effetto di benessere?
«L’origami connette i due emisferi del cervello in misura uguale, 50% creatività e 50% razionalità, producendo delle onde paragonabili a quelle della meditazione e dello stato di pre ipnosi».
Lei partecipa spesso ad esposizioni e mostre importanti. Qual è però il lavoro che le ha richiesto più impegno?
«Sicuramente il ritratto di Pavarotti composto da 2856 tessere fatte di origami, su di una tela 2.30 x 1.45 metri, per cui ho impiegato tre mesi di lavoro».