La rosatese Elisa Lorenzato primo Lego Master Builder

Ha vinto il primo concorso in Italia della nota azienda danese. A settembre sarà a Billund alla Lego House

La rosatese Elisa Lorenzato primo Lego Master Builder
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La rosatese Elisa Lorenzato primo Lego Master Builder

Una sfida presa quasi per gioco, ma alla fine è arrivata sul podio. Elisa Lorenzato, classe 2003, studentessa al Liceo Scientifico Da Ponte, appassionata d'arte, è il primo «Lego Master Builder», titolo ottenuto lo scorso giugno a Milano nel primo concorso indetto dalla Lego in Italia. Un evento che ha coinvolto oltre 30mila ragazzi tra i 5 e i 16 anni che si sono messi in gioco in varie tappe svoltesi in diverse città italiane: Verona, Palermo, Bari, Napoli, Roma e Ancona. Per la vincitrice Elisa una coppa costruita con tanti mattoncini Lego gelosamente custodita nella teca di casa. Le prove di abilità che l'hanno fatta diventare il primo Lego Master Builder in Italia hanno valutato la sua creatività, l’abilità, la velocità e l’originalità. A settembre, come premio, sarà a Billund in Danimarca a visitare la Lego House con mamma e papà. Una passione, quella per le costruzioni Lego, nata in famiglia, ereditata dai fratelli più grandi e coltivata adesso con il nipote di 6 anni. «Mi piace costruire, progettare, mettere un messaggio in ciò che faccio». In perfetta sintonia con la sua passione, Elisa sogna un futuro nel campo dell'architettura o del design.

L'intervista a Elisa Lorenzato

Elisa, come sei arrivata a Milano?

"Ho sempre giocato con i Lego, una passione che mi è stata trasmessa dai due fratelli più grandi. Quest'anno la Lego ha lanciato per la prima volta in Italia il contest “Lego Master Builder”. Mia sorella ha iscritto suo figlio, anche lui appassionato, e alla fine, essendo un concorso diviso per età, ha iscritto anche me. Ognuno ha creato una costruzione e inviato la foto per le selezioni. Nella tappa antecedente la finale di Milano, a Verona, siamo arrivati in 50. Da questa tappa ne è uscito soltanto 1. Ho vinto io".

Quali prove hai sostenuto a Milano? Su cosa sei stata valutata?

"Le prove a Milano erano diverse. Con una prima prova di creatività ci è stato chiesto di costruire una macchinina che andasse veloce. La seconda prova era di velocità: abbiamo dovuto costruire il maggior numero di torri sul modello di una torre data in partenza. Poi una prova di gruppo di decorazione di mosaico, una prova al buio che consisteva nel rimontare senza guardare una costruzione data, ultima prova era quella creativa e credo sia stata quella per me decisiva. Io ho realizzato un abbraccio. E’ un genitore che abbraccia un figlio. Il messaggio che ho voluto trasmettere penso sia ciò che mi ha fatta vincere. A me piace mettere un senso in ciò che faccio, in qualsiasi cosa. Quello dell'abbraccio era un tema che mi stava a cuore da tanto. Il legame con la famiglia è per me fondamentale e sono stata felice di poterlo esprimere e trasmettere".

Perché i Lego? Perché appassionano non solo i bambini ma anche gli adulti? Cosa stimola un gioco come questo?

"Quello dei Lego è un gioco divertente, affascinante, stimolante. Dal nulla si può costruire qualcosa con cui giocare. Non si tratta di un gioco già pronto, ma si tratta di mettere in moto la testa, la manualità, la progettazione. Bisogna scostarsi dall'ordinario. Questo aggiunge valore. Toccare, capire, cercare i pezzi, provarli, questo aiuta a crescere e aiuta a sviluppare il senso di logica e progettazione. Oggi la tecnologia è una parte fondamentale, ma non dobbiamo dimenticare la manualità. Possiamo creare qualcosa di nostro, di irripetibile, fin da piccoli, per gioco. E’ la base per stimolare la crescita della creatività e dell’originalità".

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