numeri preoccupanti

Un operatore sanitario su quattro non si vuole vaccinare: "Vanno sospesi"

L'infettivologo Andreoni dello Spallanzani: "Un dato orribile".

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Il dato è allarmante. Un operatore sanitario su quattro non si vuole vaccinare. Anche se c'è da dire che "operatore sanitario" non significa automaticamente medico o infermiere, anzi... tra queste due categorie i "no vax" sono un'eccezione. Eppure il dato allarmante resta. La soluzione sembra ineluttabile: vanno sospesi perché non possono essere idonei al servizio che svolgono, semplice.

Andreoni: "Un dato orribile"

Secondo i doveri deontologici dei medici essi devono "tutelare se stessi e gli altri”. Lo sa bene il noto infettivologo dello Spallanzani Massimo Andreoni, che mostra sgomento davanti ai dati.

"C'è un altro numero, un'alta percentuale (parliamo del 30%) che non si è vaccina e non si vuole vaccinare in questa fase. Vedremo poi se è un problema strettamente legato al vaccino Pzifer e con Astra Zeneca recupereremo qualcosa. Almeno un quarto del personale sanitario non si vaccinerà e questo credo sia un dato orribile".

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Medici e personale sanitario che rifiutano il vaccino

Sulla questione era intervenuto duramente qualche giorno fa anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma:

"Tutti gli operatori sanitari, a partire dai medici, devono vaccinarsi contro il Covid e se non vogliono essere vaccinati devono essere sospesi dal servizio perché, appunto, non possono essere idonei al servizio che svolgono. Chi non lo accetta non può esercitare quelle determinate professioni. Andrebbero sospesi dal servizio, poichè non idonei al suo svolgimento".

Ricordiamo ovviamente che fra queste persone non figurano solo medici e infermieri, ma anche coloro che collaborano a vario titolo e con diverse mansioni al funzionamento della macchina sanitaria.

I casi

La cronaca recente è piena di casi emblematici che non soltanto fanno riflettere, ma pongono anche questioni logistche importanti.

Si pensi al fatto che a fine dicembre solo due operatori su dieci nelle 85 rsa di Pavia si erano detti disposti a farsi vaccinare contro il Covid. In un caso del genere, considerando anche la fragilità dei pazienti, questi lavoratori vanno rimossi per non mettere a rischio delle vite? Non essendo stato stabilito un obbligo vaccinale per nessuna categoria è molto difficile dare una risposta a queste legittime preoccupazioni.

In Alto Adige, a fronte di un numero altissimo di 'obiettori' tra il personale sanitario e quello nelle rsa, si è deciso di iniziare da subito con la vaccinazione anti-Covid degli over 80 e di altre categorie a rischio.

Che dire poi del medico di famiglia di Borgaro, nel Torinese, che è stato segnalato all’ordine dei medici per aver pubblicato un video su YouTube dal sapore negazionista sul lato oscuro dei vaccini, manco a dirlo. L'Asl è intervenuta tagliandogli lo stipendio per 5 mesi del 20%. Il problema è che il danno per le fake news diffuse in rete è difficilmente quantificabile, ma è certo che se lo stigma sulla pratica vaccinale arriva da un medico avrà una eco (e una credibilità) maggiori.

Sempre a Torino i No vax hanno diffuso una fake news su un infermiere finito in rianimazione dopo il vaccino, costretto poi a smentire tutto quanto.

Le ragioni

Le ragioni per le quali medici e operatori non si vogliono vaccinare sono le più disparate. Partendo dai luoghi comuni alimentati da teorie complottiste, per ciò che concerne soprattutto il fronte degli operatori. Ma, come dimostra il caso del medico di famiglia torinese, anche in questa categoria resistono dei no vax.

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