Show dal vivo

Dal Drive-in al Bike-in: piccole storie di resilienza culturale al tempo del Covid

Due casi emblematici che dimostrano come l'adattamento possa salvare socialità e cultura durante la difficile convivenza con il virus.

Dal Drive-in al Bike-in: piccole storie di resilienza culturale al tempo del Covid
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Cinema, concerti, spettacoli di prosa: tutto ciò che prevede un assembramento è da evitarsi in questo periodo in cui l'emergenza sanitaria legata al Covid-19 non è ancora rientrata. In attesa di un vaccino non ci resta che riorganizzarci e modificare abitudini e modalità di fruizione degli eventi. Sono diverse le amministrazioni comunali che hanno capito quanto l'adattamento e la capacità di studiare soluzioni ibride e sicure al momento rappresenti la migliore via percorribile per tutelare non soltanto la socialità, ma anche il settore economico legato alla sfera culturale del Paese. Ecco due trovate emblematiche che fotografano la vita ai tempi del virus.

Il ritorno del Drive-in

A Tradate, nel Milanese, il Comune ha offerto gratuitamente nella serata del 6 settembre uno spettacolo di Drive-in: appuntamento col cinema nella piazza principale, tutti al sicuro nelle proprie vetture e col naso rivolto all'insù. Sul grande telone è andato in scena un vero e proprio classico: "La febbre del sabato sera". Hanno potuto prendere posto un centinaio di automobili, con al massimo due persone per ogni vettura. Riservati anche dei posti per chi arriva in bicicletta o in moto. L’idea era nata nel cuore dell’emergenza Covid per non fermare l’offerta culturale della città, agganciandosi a iniziative simili lanciate da Regione Lombardia, con l’assessore Stefano Bruno Galli che aveva indicato proprio nei drive-in, dove i film si guardano dalla propria auto, la soluzione per coniugare proiezioni e sicurezza.

Arriva anche il Bike-in

Ancora più ambiziosa l'amministrazione comunale di Mantova, che ha lanciato l’innovativo progetto che ha permesso di trascorrere un’estate d'intrattenimento nel pieno rispetto dei limiti. Ecco quindi il drive-in a pedali in cui la protagonista è la bicicletta. Si è ragionato in maniera diversa, abbandonando il format dei grandi assembramenti per privilegiare una fruizione con capienze ridotte, e una struttura basata sulle distanze, che garantisca la sicurezza senza perdere le bellezze generate dagli show dal vivo. Bike – in è stato pensato per valorizzare le aree verdi, destinate ad ospitare diverse forme di spettacolo (concerti, cinema, eventi sportivi, funzione religiosa, didattica). Un esperimento che ha funzionato: è stata ricchissima la programmazione estiva, dai grandi film a concerti con artisti del calibro di Niccolò Fabi. E si prosegue a settembre con altri eventi e nomi come Dente e Van De Sfroos.

Due piccoli esempi di felice sopravvivenza culturale (e sociale) ai tempi del Covid.

 

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