Il dem Rossi

Presidente della Regione Toscana indagato per turbativa d'asta

La reazione: "Consiglio ai calunniatori di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni".

Presidente della Regione Toscana indagato per turbativa d'asta
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Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd) è stato raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura sulla gara del trasporto pubblico locale. Oltre al governatore, altri sei indagati.

Il governatore della Toscana indagato

Da Prima Firenze

E' lo stesso presidente della Toscana Enrico Rossi sul suo profilo Facebook a darne notizia, commentando.

Anche Rossi, oltre ad altri sette indagati, il 19 giugno 2020 dovrà nominare un consulente che partecipi in Procura all’analisi del materiale informatico relativo all’appalto sequestrato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza.

Rossi è indagato per turbativa d'asta e come spiega lui stesso:

"Per quanto mi riguarda l’accusa è di avere rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale".

Turbativa d'asta nella gara per il Tpl

Si allarga quindi l'inchiesta della Procura sulla gara del Tpl e intanto anche il consorzio Mobit rilascia un comunicato stampa proprio nel giorno in cui si ha la notizia dell'avviso di garanzia al governatore Rossi.

Oltre al governatore Enrico Rossi gli altri sei indagati nell'indagine che sta andando avanti sono: Riccardo Buffoni e Ivana Malvaso, funzionari della Regione, Patrizia Lattarulo, Gabriella Rorandelli, Stefano Pozzoli e Mario Sebastiani componenti della Commissione che ha decretato l’aggiudicazione ad Autolinee Toscane, la società del colosso francese Ratp, a scapito del consorzio Mobit.

Il testo completo del post di Rossi

A volte, ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti.
Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca, Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo determinante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus.
Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma.
Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilià.

Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni.

Per quanto mi riguarda l’accusa è di avere rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale.
In realtà, coloro che hanno presentato l’esposto nascondono il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio e che la stampa e le agenzie nazionali l’avevano ampiamente riportata, poiché la seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato.

La cosa più vergognosa e triste di questa vicenda è che con la strumentalizzazione della giustizia amministrativa e ora persino di quella penale si è sviluppato un contenzioso che ha ritardato di almeno 4 anni la partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico locale, provocando un danno alle casse regionale di due milioni di euro per ogni mese, e impedendo ai cittadini di beneficiare da anni di un trasporto pubblico locale moderno e con autobus nuovi.

Questa purtroppo è l’Italia.

La verità è che se non verranno modificate queste procedure, che impediscono alle pubbliche amministrazioni di arrivare in tempi brevi e nel rispetto della legalità al risultato, non potrà mai esserci ripresa e crescita della ricchezza e dell’occupazione.
Mi auguro che questi giorni di consultazioni da parte del governo abbiano fatto capire che è importante non solo stabilire cosa fare ma anche come farlo e entro quali tempi.

Qui riporto l’intervista, di cui vado orgoglioso, che è alla base dell’atto di accusa contenuto nell’esposto fatto contro di me.

I diffamatori comunque non sono riusciti a intimidirci né a fermarci con i loro ricorsi amministrativi o penali.
Noi siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada con trasparenza e nel rispetto della legge.
L’ultima sentenza di questi giorni del Consiglio di Stato conferma che la gara è stata gestita correttamente e ci sollecita infatti a procedere alla conclusione dell’affidamento del servizio con la stipula del contratto con il vincitore, rigettando la richiesta di sospensione degli atti regionali fatta dai perdenti e rinviando la discussione di merito.

I cittadini Toscani avranno il nuovo servizio di trasporto pubblico locale.
Considero questo uno lasciti più importanti del mio impegno come presidente e ringrazio gli uomini e le donne della Regione che hanno lavorato con impegno, competenza e rigore per raggiungere questo obiettivo e che ora si sono visti recapitare come premio gli avvisi di garanzia.

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