Nuovo capitolo della saga

La versione del tabaccaio fuggito con il Gratta e Vinci da 500mila euro: "Il biglietto era mio"

La difesa dell'uomo, fermato in aeroporto mentre si accingeva a salire su un volo per le Canarie, in cui il derubato sarebbe proprio lui.

La versione del tabaccaio fuggito con il Gratta e Vinci da 500mila euro: "Il biglietto era mio"
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E' una storia che sta appassionando l'Italia quella del tabaccaio napoletano che ha sottratto a  un'anziana (e fortunata cliente) un Gratta e vinci da mezzo milione di euro dandosi alla macchia. Non esattamente un piano furbissimo, piuttosto dal retrogusto di commedia all'italiana. Fatto sta che Gaetano Scutellaro è stato fermato dai Carabinieri dopo nemmeno 48 ore, domenica 5 settembre 2021, all'aeroporto di Fiumicino, mentre si accingeva a salire su un volo per le Canarie; ora si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma l'uomo non demorde e rilancia, raccontando di essere lui la vittima della situazione: secondo la sua versione dei fatti, infatti, quel biglietto sarebbe suo.

La versione del tabaccaio fuggito col Gratta e Vinci

Il Gratta e Vinci era conservato in una cassetta di sicurezza dell’agenzia bancaria di Latina dove Scutellaro ha aperto un conto venerdì scorso, prima di raggiungere Fiumicino e tentare di raggiungere le Canarie. Ora il tagliando è sotto sequestro.

Prima del blocco, mentre rientrava a Napoli, il tabaccaio ha raccontato la propria versione della storia a una testata locale in cui asserisce di essere il legittimo acquirente del tagliando da mezzo milione. Scutellaro sostiene inoltre di non lavorare nella tabaccheria dove il biglietto è stato venduto, la cui licenza d’esercizio è intestata a sua moglie, dalla quale dice di essere separato. E, sempre stando al suo racconto, sarebbe proprio a causa dei rapporti tesi con i familiari che avrebbe chiesto a un conoscente di acquistare il biglietto vincente per lui. Quando si è accorto di aver vinto, avrebbe quindi chiesto alla signora - che poi lo ha denunciato - di andare a riscuotere il denaro per suo conto, convinto gli spettassero 500 euro e non 500mila euro.

Ma gli inquirenti non gli credono

Versione alla quale le autorità e la Procura non credono affatto, anche in virtù delle molte testimonianze raccolte in merito alla dinamica dell'accaduto, che remano tutte a sfavore dell'uomo.

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