La Questura di Vicenza, attraverso una nota stampa diffusa alle redazioni, ha informato che gli Agenti dell’Unità di Criminalità del Commissariato di Bassano del Grappa sono intervenuti martedì 28 ottobre 2025 a Tezze sul Brenta, chiamati per una lite in corso tra coniugi.
Rumeno violento
Giunti sul posto, i Poliziotti hanno trovato un cittadino rumeno, classe 1971, che, incurante della loro presenza, imprecava ed offendeva la moglie la quale, invece, si lamentava per i dolori ad una mano ed in varie altre parti del corpo.
La coniuge soccorsa
Immediatamente soccorsa dai sanitari del Suem, la moglie è stata trasportata all’ospedale San Bassiano, per le cure del caso, mentre l’autore delle percosse è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e gli è stato intimato il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.
Braccialetto per il manesco
Il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) del Tribunale di Vicenza, ha successivamente emesso un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e l’applicazione del braccialetto elettronico, con divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Il braccialetto sarà efficace?
Il fatto di cronaca così vicino a noi, come tanti altri dei quali magari non abbiamo mai avuto notizia, porta all’attenzione la problematica sulla efficacia della misura personale restrittiva del braccialetto elettronico il cui impiego, nel 2024 sarebbe aumentato del 600%, diffusione tale da far emergere anche situazioni critiche nel loro effettivo utilizzo e controllo.
Introdotto nel 2001 per consentire di far scontare le pene detentive ai domiciliari con conseguente necessità di controllo del detenuto, solo più tardi il braccialetto elettronico è divenuto una misura per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere: situazione delittuosa così diffusa da giustificate l’esponenziale aumento del suo utilizzo.
Braccialetti elettronici in Italia: utilità e limiti
L’aumento del suo impiego, dicevamo, ha fatto emergere evidenti criticità nel suo pratico utilizzo:
- Ritardi nell’installazione: la capacità iniziale era di 1.200 dispositivi al mese, aumentata solo di recente a 1.500 unità, ma i ritardi persistono.
- Copertura del segnale irregolare: in aree rurali o montane, il dispositivo può non trasmettere correttamente gli allarmi.
- Tempi di reazione insufficienti: la sicurezza dipende dalla prontezza delle forze dell’ordine, che spesso però non hanno il tempo materiale per arrivare dalla vittima.

Qualche numero
Alla fine del 2024 risultavano attivi in Italia circa 10.458 braccialetti elettronici, di cui 4.677 per funzione anti‑stalking. Report specificano che vi sono “69 tipi di allarme” gestiti dalle sale operative, di cui 28 legati all’antistalking.
Questi dati segnalano un utilizzo crescente dello strumento ma, come detto, anche una forte pressione e fragilità del sistema.
Come gli aggressori eludono i braccialetti elettronici
Il braccialetto elettronico è un dispositivo di monitoraggio, non un vincolo fisico. Rimuovendolo, scatta l’allarme, ma la protezione dipende dalla tempestività dell’intervento. La manutenzione è fondamentale: batterie scariche o segnale interrotto riducono l’efficacia.
Negli ultimi mesi, video su TikTok hanno mostrato soggetti che rimuovono o eludono i dispositivi, riducendo la deterrenza e trasformando il braccialetto in oggetto di sfida.
Esperienze europee: modelli più efficaci
Paesi come Spagna, Francia e Georgia hanno sviluppato sistemi più strutturati:
- Spagna (dal 2009): installazione entro 48 ore, monitoraggio continuo tramite centrale nazionale (Cometa) e allarmi in tempo reale tra aggressore e vittima. Secondo il Ministero dell’Interno spagnolo, nessun omicidio è stato registrato se il dispositivo era attivo.
- Francia (dal 2020): doppio dispositivo per aggressore e vittima, con ricevitore di allerta. Questo dispositivo presenta però alcuni limiti: batteria di 48 ore e consenso necessario della vittima.
- Georgia: sistema satellitare con distanza minima predefinita, collegato a centrale di emergenza nazionale.
Questi esempi dimostrano che la tecnologia funziona solo se accompagnata da monitoraggio continuo, protocolli chiari e infrastrutture affidabili.
Come rendere efficace il sistema italiano
Per migliorare la protezione delle vittime servirebbero diversi accorgimenti, tra cui:
- Potenziamento tecnologico: copertura di rete uniforme e dispositivi più affidabili.
- Risposta rapida: centrali operative efficienti e protocolli chiari.
- Contratti più rigidi con i gestori: manutenzione costante e installazioni tempestive.
- Modello integrato alla spagnola: centro nazionale unico, coordinamento tra polizia, magistratura e operatori.